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Nel XII secolo il Comune era detto “Pesclum lanzanum”.
Che cosa volesse esprimere il termine “lanzanum” non è tuttora chiaro agli storici.
Meno mistero c'è, invece, attorno al termine “Pesclum”che sta a significare pietra o macigno; infatti, era in uso chiamare con questi termini le popolazioni che vivevano su rupi aspre e ripide.
Durante il dominio normanno, ai tempi di Guglielmo II, il paese di Pescolanciano era feudo di Berardo de Calvellis, dal quale fu ceduto al signore di Castropignano.
Nell’epoca sveva il paese era feudo di una famiglia omonima, come avvenne anche per altri paesi come Gambatesa, Montagano, Sessano e Lupara.
Tra i titolari di questo periodo si ricordano Ruggiero di Pescolanciano, milite di Federico II, Teodino di Pescolanciano, Giustiziere per il contado del Molise, ed infine Guglielmo di Pescolanciano, menzionato nei Registri del 1239.
Il paese fu feudo della famiglia d’Evoli, ma questa signoria non si protrasse che fino all’avvento della monarchia angioina.
Infatti, nel 1274 Pescolanciano era in possesso di Tommaso Carafa che n’affittò l’agro al Monastero napoletano di S. Gregorio Armeno, sito in prossimità di S.Biagio dei Librai.
La signoria dei Carafa su Pescolanciano fu di breve durata, giacché nel 1295 il feudo era posseduto da Andrea d’Isernia, che lo diede in dote alla propria figlia Letizia in occasione delle sue nozze con Francesco di Montagano.
La famiglia Carafa tornò in possesso del feudo forse dalla metà del XIV secolo fino alla prima metà del XVI secolo, periodo in cui Pescolanciano passò nelle mani della famiglia Spinelli, e precisamente nelle mani di Giacomo Spinelli che però vendette quasi subito il feudo ad Andrea d’Evoli.
Costui nel 1576 cedette il paese di Pescolanciano a Rita de Balbassarre da Roccaraso che era consorte di Giovanni Gerolamo d’Alessandro.
Questa famiglia diede al feudo molti titolari nel corso dei secoli, ultimo dei quali fu Pasquale che detenne il paese fin verso il declino del ‘700.
Il titolo ducale di Pescolanciano fu conservato da suo figlio Niccolò Maria, deceduto nel 1848, ed in proseguo da Giovanni Maria (figlio di Niccolò), morto a Napoli nel1910.
Pescolanciano, vecchia terra molisana, nel 1799 fu compresa nel Dipartimento del Sangro e nel Cantone di Agnone.
Nel 1807 il paese fu assegnato al Distretto d’Isernia ed al Governo di Vastogirardi.
Infine con la riforma del 1811 passò a far parte del Circondario di Carovilli.

 
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