La permanenza della specie umana nel luogo dell’attuale montagano che un tempo era denominata “fagifulae”, e’ sostenuta gia’ nelle fonti antiche: e’ menzionata dallo scrittore Livio narrando delle vicende della Seconda Guerra mondiale Punica nell’anno 214 a.C. E' segnalata da Plinio nell’opera “Naturalis Historia” volume III, in qualita’ di Municipio romano. A ribadire la nomina del paese a Municipio e’ un’ iscrizione presente nel pavimento della chiesetta di Santa Maria a Faifoli. Quest’ultima e’ ubicata in una zona pianeggiante lungo il sentiero che dal paese conduce alla fondovalle del Biferno. Dati gli scarsi documenti risulta difficile risalire alla data di edificazione della chiesa; con molta probabilita’ e’ collocabile intorno all’XI secolo. La testimonianza storica piu’ antica che si ha e’un’iscrizione collocata su un capitello del portale d’ingresso della chiesa stessa, in relazione alla quale conosciamo la data di elevazione del portale vale a dire nell’ anno 1260. Attiguo alla chiesa vi era, in quanto attualmente scomparso, un monastero benedettino risalente al 1134. La chiesa presenta una facciata a capanna, sulla quale compare una piccola nicchia nonche’ un finestrone semicircolare. L’elemento piu’ inportante della chiesa e’ senza dubbio il portale, costruito secondo un modello lineare e semplice, caratterizzato da archi ogivali. Nel giardino vi sono una serie di arredi che un tempo appartenevano alla chiesa. In seguito ai restauri del 1971, la chiesa internamente e’ stata modificata; attualmente si presenta intonacata, perdendo cosi’ l’aspetto originario medioevale. La chiesa presenta tre navate, di cui quella centrale ha una larghezza raddoppiata rispetto a quelle laterali. Inoltre vi sono anche sei pilastri di forma quadrata, sui quali sono inserite due lapidi, relativi al cardinale Orsini che inizio’ i lavori di restauro nonche’ l’opera di abbellimento della chiesa. Su questi pilastri scaricano archi a tutto sesto. Il cardinale Orsini dono’ alla chiesa anche l’unico all’altare, sul quale poggia un dipinto descrivente la Madonna con il Bambino. L’elemento originario che persiste all’interno della chiesa e’ la balaustra che disunisce il presbiterio dal tabernacolo. La chiesa inoltre custodisce la statua della “Madonna della Transumanza” rivestita da un abito bianco e un mantello azzurro, adagiata su un tronco di quercia con accanto due angeli.
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